miele

COS’È
IL MIELE?

Il miele è una sostanza naturale dolce prodotta dalle api, a partire dal nettare di piante o dalle secrezioni di parti vive di piante, nonché dalle sostanze prodotte da insetti succhiatori presenti su parti vive di piante che le api raccolgono, trasformano, combinano con specifiche sostanze proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. 

Il miele quindi è prodotto dalle api e non dall’uomo in territori sempre diversi, per questo non esistono due mieli identici, e questo lo rende un prodotto particolarmente originale. Questo straordinario prodotto della natura è composto principalmente da zuccheri (75-83%), monosaccaridi, disaccaridi, trisaccaridi e zuccheri superiori, anche acqua (13-20%), proteine e vitamine (1%), sali minerali (0,1-1,5%), sostanze azotate organiche, enzimi, componenti dell’aroma.

miele

PROPRIETÀ
TERAPEUTICHE

Il miele, oltre ad essere un prodotto delizioso, è stato associato a numerose proprietà terapeutiche nel corso della storia. Mentre molte virtù terapeutiche sono state tramandate dalla medicina popolare e menzionate in vari testi e riviste, è importante notare che alcune di queste affermazioni non sono ancora supportate da una completa sperimentazione clinica.

Il miele sembra esercitare effetti positivi su diversi disturbi dell’apparato respiratorio, circolatorio e digestivo, così come sul fegato. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, sebbene alcune di queste azioni siano state occasionalmente verificate, manca ancora una sperimentazione clinica completa per confermare ogni affermazione.

Le proprietà antibiotiche e antibatteriche del miele derivano dalla sua elevata osmolarità e acidità. Queste caratteristiche creano un ambiente sfavorevole per la crescita di batteri e funghi, rendendo il miele un rimedio naturale. In particolare, il miele è noto per le sue proprietà antimicrobiche grazie a diversi fattori:

Bassa attività dell’acqua: Il ridotto contenuto di acqua nel miele crea un ambiente sfavorevole per la crescita batterica, ostacolando la proliferazione di microrganismi.

Acidità: Il miele è leggermente acido, con un pH generalmente compreso tra 3 e 4,5. Questa acidità contribuisce a inibire la crescita di molti batteri.

Perossido d’idrogeno: Alcuni tipi di miele contengono enzimi che possono produrre perossido di idrogeno, noto per le sue proprietà antibatteriche.

Composti fenolici: Il miele contiene vari composti fenolici, come flavonoidi e acidi fenolici, che possono avere effetti antibatterici.

Attività osmotica: Gli zuccheri concentrati nel miele creano un ambiente osmotico sfavorevole per i batteri, riducendo la loro capacità di sopravvivenza.

Preferiamo considerare il miele principalmente come alimento anziché come farmaco. 

Il miele, oltre ad aggiungere dolcezza e sapore alle nostre tavole, offre un contributo nutrizionale che va ben oltre le sue possibili proprietà terapeutiche.

Il miele è una fonte naturale di carboidrati ad elevato potere energetico principalmente sotto forma di zuccheri semplici come il glucosio e il fruttosio di facile digeribilità, ma contiene anche zuccheri complessi che contribuiscono ad evitare il picco glicemico. Tra gli alimenti energetici è alla base della dieta dell’sportivo: prima di una gara, di un allenamento, in ogni caso prima di uno sforzo fisico accrescendo l’efficienza muscolare e la sostiene nel tempo. Per questo motivo è indicato nell’alimentazione geriatrica, nelle diete in età scolare e più in generale in tutti i momenti in cui è necessario un elevato fabbisogno energetico.

Aristeo

IL MIELE
NELLA
MITOLOGIA

Mito di Aristeo (Virgilio “Le Georgiche”) (supremo agricoltore)

La storia della mitologia del miele è ricca di simbolismo e tradizioni che affondano le radici in varie culture antiche. Il miele è stato considerato un alimento prezioso e sacro in molte società, tanto che le leggende e le credenze intorno ad esso hanno preso forma nella mitologia di diversi popoli.

Nella mitologia greca, il miele era associato a diverse divinità, tra cui Dioniso, il dio del vino, dell’estasi e della festa. Dioniso veniva spesso rappresentato con le api, considerate sacre, e il miele era considerato un dono divino, in quanto le api erano viste come messaggere del dio. Si narra che Dioniso, mentre era nascosto dalle cure di nutrici o ninfe, veniva alimentato con miele per proteggerlo dalla vita selvaggia e per renderlo invulnerabile.

In Egitto, il miele aveva un ruolo importante nella religione e nella vita quotidiana. Era associato al sole e alla rinascita, e veniva utilizzato nei riti funebri come offerta agli dei. Il dio Sole Ra, nel mito egiziano, veniva nutrito con miele ogni giorno per mantenere la sua forza vitale.

Nella mitologia induista, il miele è menzionato nei Veda, i testi sacri dell’induismo. Si ritiene che il miele sia un elisir di longevità e salute. Nella cultura induista, il dio Krishna è spesso rappresentato con un’anfora di miele, simbolo di dolcezza e piacere.

Nelle culture nordiche, il miele era associato alla saggezza e alla conoscenza. Secondo la mitologia norrena, l’Idromele, una bevanda alcolica fatta di miele fermentato, era bevuta dagli dei per ottenere saggezza e immortalità.

Il miele è stato spesso considerato un simbolo di fertilità, abbondanza, guarigione e purezza in molte altre tradizioni e culture in tutto il mondo. Le api stesse, con il loro lavoro instancabile e la capacità di produrre miele, sono state spesso considerate creature sacre e simboliche di ordine, laboriosità e cooperazione.

In molte leggende popolari, si raccontano storie di terre abbondanti di miele, spesso descritte come luoghi paradisiaci o magici dove il miele scorreva come fiumi. Queste storie hanno alimentato la venerazione e il rispetto per il miele come dono della natura e come elemento legato a diversi aspetti spirituali e mitologici.

Il mito di Aristeo, narrato da Virgilio nelle Georgiche, racconta come, dopo la scomparsa delle sue api, Aristeo fece un sacrificio alle ninfe, offrendo loro quattro tori e quattro giovenche. Come risultato di questo sacrificio, si verificò il prodigio della Bugonia, durante il quale le api nacquero dalle viscere putride dei bovini, ronzando per tutto il ventre, brulicando dai fianchi lacerati e affollandosi in nugoli infiniti. Questo episodio è un elemento chiave nel racconto del mito di Aristeo e delle sue api, e rappresenta un momento significativo nella narrazione delle Georgiche di Virgilio. Nella mitologia greca, le api sono considerate creature sacre e hanno un significato simbolico profondo. Vengono spesso associate alle ninfe e alla fertilità. La loro capacità di produrre miele, un alimento dolce e prezioso, le rendeva portatrici di divinità, connesse a Dioniso, Artemide e Demetra, tra gli altri.

Il miele come nettare degli dei:

Il miele, prodotto dalle api, veniva considerato un nettare degli dei, simbolo di immortalità e fonte di nutrimento divino. Nella tradizione orfica, il miele rappresenta una delle forme di ambrosia, il cibo degli dei, conferendo forza e vitalità.

Simbolismo di rinascita e trasformazione:

Il processo di produzione del miele, con le api che raccolgono il nettare dai fiori e lo trasformano in miele, rappresentava simbolicamente il ciclo di rinascita, trasformazione e rigenerazione. Questo ciclo era associato alla vita e alla morte, riflettendo la capacità della natura di rinnovarsi costantemente.

Connessioni mitologiche con divinità e eroi:

Le api e il miele hanno legami mitologici profondi con divinità come Dioniso, associato alla fertilità, alla trasformazione e alla gioia, e con figure eroiche come Melisseo, la cui leggenda narrava della creazione dell’idromele e della sua importanza culturale e sacra.

Ruolo nelle pratiche rituali e culturali:

L’uso delle api, del miele e dell’idromele era comune in molte pratiche rituali e culturali dell’antica Grecia. Questi elementi erano presenti in rituali di purificazione, festività religiose, e venivano offerti agli dei in segno di rispetto e devozione, evidenziando la loro importanza nella vita quotidiana e nelle credenze religiose dell’epoca.

In Egitto, il miele aveva un ruolo importante nella religione e nella vita quotidiana. Era associato al sole e alla rinascita, e veniva utilizzato nei riti funebri come offerta agli dei. Il dio Sole Ra, nel mito egiziano, veniva nutrito con miele ogni giorno per mantenere la sua forza vitale.

Nella mitologia induista, il miele è menzionato nei Veda, i testi sacri dell’induismo. Si ritiene che il miele sia un elisir di longevità e salute. Nella cultura induista, il dio Krishna è spesso rappresentato con un’anfora di miele, simbolo di dolcezza e piacere.

Nelle culture nordiche, il miele era associato alla saggezza e alla conoscenza. Secondo la mitologia norrena, l’Idromele, una bevanda alcolica fatta di miele fermentato, era bevuta dagli dei per ottenere saggezza e immortalità.

Il miele è stato spesso considerato un simbolo di fertilità, abbondanza, guarigione e purezza in molte altre tradizioni e culture in tutto il mondo. Le api stesse, con il loro lavoro instancabile e la capacità di produrre miele, sono state spesso considerate creature sacre e simboliche di ordine, laboriosità e cooperazione.

In molte leggende popolari, si raccontano storie di terre abbondanti di miele, spesso descritte come luoghi paradisiaci o magici dove il miele scorreva come fiumi. 

Queste storie hanno alimentato la venerazione e il rispetto per il miele come dono della natura e come elemento legato a diversi aspetti spirituali e mitologici.

Aiko e Giuseppe

FAQ

LE RISPOSTE
ALLE TUE
DOMANDE

Le norme, come la legge italiana 753/82 e il Codex Alimentarius Europeo, forniscono chiare direttive sulla produzione, etichettatura e norme igieniche che devono essere rispettate per la produzione e la vendita del miele. Rilevare frodi nel miele può risultare complesso e richiedere un’analisi dettagliata degli zuccheri e delle caratteristiche del prodotto. Alcuni studi sul miele in commercio in Italia, hanno dimostrato che la rete di controlli non è sufficientemente efficace. Questa situazione favorisce la diffusione di mieli sintetici o alterati, in particolare provenienti dalla Cina ma anche da altri Paesi UE ed extra UE che raggiungono le tavole degli italiani a prezzi molto bassi. Queste frodi pongono i consumatori in una posizione vulnerabile e spesso ignorano la vera natura del prodotto che stanno acquistando.

Per sapere con sicurezza se un miele è stato prodotto dalle api si devono fare alcune analisi di laboratorio come l’analisi isotopica del carbonio tramite la spettrometria di massa a rapporto isotopico (IRMS) e l’analisi melissopalinologica che forniscono dati certi uno sulla composizione del miele e sulla provenienza.

È chiaro che queste analisi non sono a disposizione di tutti per cui è importante scoprire quali altri metodi abbiamo a disposizione per difenderci dalle frodi o da mieli di bassa qualità.

I miei consigli:

  • COMPRA SOLO MIELE ITALIANO;
  • LEGGI BENE L’ETICHETTA;
  • VERIFICA LA SERIETÀ DELL’APICOLTORE;
  • SCOPRI QUALI SONO I DIFETTI DEL MIELE;

Le diciture in etichetta “UE e “Extra UE” indicano se un prodotto proviene dall’Unione Europea o da fuori di essa. In Italia, la legislazione sul miele è molto severa e prevede precise definizioni per le varie tipologie di miele in base all’origine. Un’etichetta completa dovrebbe mostrare la provenienza specifica del miele, la regione di produzione e il tipo di fioritura, dati importanti per conoscere l’origine del prodotto. Tuttavia, per i mieli importati, c’è un elevato rischio di contraffazione perché spesso sono miscele, di cui non si conoscono le percentuali di provenienza. Le analisi che vengono fatte sui mieli di importazione sono solo a campione e certificano che il prodotto contenga le corrette proporzioni tra gli zuccheri principali che lo costituiscono e che le sostanze nocive presenti siano minori di 0,01 ppm. Queste analisi non riescono però ad individuare se si tratta di melasse industriali che imitano il miele per le quali è necessario fare analisi più approfondite. Queste melasse entrano nel mercato europeo sfruttando le differenze di normativa fra i diversi paesi e poi le troviamo sugli scaffali dei negozi come miele a basso costo.

Verificare l’affidabilità di un apicoltore può essere un’esperienza divertente e dolce. Prenditi del tempo e chiacchiera con lui, scopri i dettagli sulla sua attività. La trasparenza è la prima garanzia che offre: gli apicoltori affidabili condividono apertamente informazioni sulla loro pratica, come le tecniche di raccolta, le varietà di fiori usate e le pratiche di trattamento negli alveari. Essere trasparenti su questi aspetti denota affidabilità e dedizione alla qualità del miele.

È fondamentale verificare se l’apicoltore rispetta le normative e le regolamentazioni vigenti nel settore. Questo riguarda la gestione igienica, il rispetto delle regolamentazioni e l’aderenza a standard di qualità.

Diffida degli apicoltori che mantengono costantemente grandi scorte di miele, poiché potrebbe indicare un’origine dubbia del prodotto. La presenza costante di grandi quantità di miele potrebbe essere un segnale di allarme riguardo alla provenienza non affidabile del prodotto apistico.

Certificazione biologica: Verifica se l’apicoltore è certificato da organizzazioni riconosciute o fa parte di associazioni che promuovono standard elevati nel settore dell’apicoltura; questo può essere un indicatore di affidabilità e impegno verso la qualità e la sostenibilità. Preferisci il miele con certificazione biologica, poiché questa garantisce che il miele sia stato prodotto seguendo rigorosi standard di sicurezza alimentare ed è esente da contaminanti presenti nel miele convenzionale. L’apicoltore certificato biologicamente evita l’uso di sostanze chimiche e sottopone regolarmente il miele e la cera ad analisi perfino il laboratorio è soggetto a normative specifiche.

È essenziale visitare l’apiario per valutare l’ambiente in cui il miele è stato prodotto. Durante la visita, è importante verificare la presenza di potenziali fonti di inquinamento, come piantagioni che impiegano intensivamente vari tipi erbicidi e insetticidi. Bisogna anche considerare la vicinanza a strade ad alto traffico o autostrade, poiché queste potrebbero implicare l’esposizione a metalli pesanti e idrocarburi. Allo stesso modo, è fondamentale esaminare la vicinanza a zone industriali, in quanto potrebbero essere presenti varie tipologie di sostanze chimiche. Analizzando attentamente l’ambiente dell’apiario, sarà possibile valutare se vi sono rischi di contaminazione del miele da parte di tali fonti inquinanti. Un laboratorio di smielatura e stoccaggio deve rispettare rigorosi standard igienici per evitare la contaminazione e preservare la qualità naturale del miele. Verifica se il tuo apicoltore di fiducia dispone di un laboratorio di smielatura adeguato; locali improvvisati potrebbero compromettere la possibilità di adottare pratiche igieniche basilari, aumentando il rischio di contaminazione e compromettendo la bontà naturale del miele.

Assolutamente No! L’acquisto del miele del contadino senza etichetta è molto pericoloso per la salute. Un miele senza etichetta non fornisce alcuna garanzia di un prodotto sano anzi, è la garanzia che non sono state rispettate le basilari norme igieniche previste ed è alto il rischio di contaminazione. È abbastanza certo che su un miele senza etichetta non siano state eseguite le analisi chimiche di rito, alla ricerca di sostanze estranee, agro farmaci, acaricidi e minerali pesanti e che le sostanze nocive come gli acaricidi e i vari tipi di fitofarmaci superino allegramente i limiti previste per legge. Cerca di acquistare il miele da fonti sicure, come negozi specializzati in prodotti naturali o direttamente dai produttori seri.

Le tecniche di conduzione degli alveari nell’apicoltura sono fondamentali per la produzione di miele di qualità. Il nomadismo apistico, ovvero lo spostamento degli alveari da un luogo all’altro in cerca di migliori risorse floreali, è una pratica comune per massimizzare la produzione di miele. Questa strategia permette agli apicoltori di collocare gli alveari in aree con abbondanti fioriture o alla ricerca di monoflora specifiche, incrementando il potenziale di raccolta del nettare. Tuttavia, è fondamentale considerare che la pratica del nomadismo potrebbe comportare anche conseguenze negative. Lo spostamento frequente degli alveari provoca la perdita dell’identità territoriale del miele, stressa le api rendendole più vulnerabili a malattie e parassiti, mentre l’esposizione a pesticidi e altri agenti chimici nelle coltivazioni intensive può compromettere la qualità del miele prodotto.

L’apicoltura stanziale rappresenta un approccio che non solo protegge la salute delle api ma preserva anche l’autenticità e la specificità del miele in relazione all’area geografica, promuovendo la sostenibilità ambientale e la valorizzazione di prodotti unici. L’apicoltura biologica stanziale implica la collocazione degli alveari in luoghi fissi e lontani da fonti inquinanti, promuovendo ambienti ricchi di biodiversità che consentono alle api di raccogliere nettare e polline da flora autoctona. Ciò riduce lo stress causato dal trasporto frequente degli alveari e minimizza il rischio di esposizione a agenti inquinanti derivanti da coltivazioni intensive o aree industriali.